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Tapas: l'ascesi

Scritto da Elena Cassinelli il 20 Marzo 2020

L’ascesi è la nostra capacità di sopportare condizioni estreme, come la fame e la sete, il caldo e il freddo, stare per lunghi periodi di tempo in piedi o seduti. Tapas comprende anche l’osservanza del silenzio e la pratica del digiuno, quando questo viene praticato per purificare il nostro corpo, liberandolo dalle tossine.

Dal punto di vista etimologico, tapas rappresenta un calore esercitato in maniera continua e, per questo, l’elemento cui è associato è il fuoco (o agni). Il fuoco è l’elemento che richiama la trasformazione: quando noi ci apriamo e lasciamo spazio al cambiamento, questo non tarderà a verificarsi.

La disciplina

Tapas, che è il terzo degli Niyama, viene spesso tradotta come “disciplina“, infatti la parola deriva dalla radice sanscrita “tap” che significa bruciare e rimanda alla mente una passione o una disciplina ardente. Per questo tapas si traduce nel coltivare disciplina, coraggio e passione in modo tale da bruciare via le impurità che attanagliano la mente e il corpo.

Come ogni Yama e Niyama, anche tapas assume un significato “sul tappetino” e “fuori dal tappetino”.

Tapas sul tappetino

Coltivare un senso di Tapas nella nostra pratica non significa spingerci in pratiche violente o troppo intense quando il corpo non è pronto. Ricordo che tapas è discplina, non tortura!

Disciplina nelle lezioni di Yoga significa trovare il tempo per praticare ogni giorno 10 minuti. Possiamo dedicarsi agli asana eseguiti in maniera tranquilla, pranayama e meditazione. In alcuni casi, Tapas, significa uscire dalla nostra comfort zone. Singifica praticare quelle posizioni che mettono a dura prova la nostra concentrazione o pazienza, quelle asana che fanno emergere il calore dal nostro corpo. In altri casi, può significare praticare meditazione e pranayama, specialmente quanto sentiamo il rifiuto per queste due pratiche e troviamo difficilissimo fermarci per domare il respiro e la mente.

Realizzare che per “imparare” a meditare, a praticare gli asana e i pranayama ci vuole tempo non deve scoraggiarci. Tapas, la disciplina di praticare costantemente non per soddisfare il nostro ego ma per liberare corpo e mente, va di pari passo con l’umiltà di accettare che, in quanto esseri umani, non siamo perfetti.

Infine, è disciplina praticare anche quando siamo svogliati o, ancora più importante, riuscire a ritagliare il tempo per la pratica quando siamo oberati dagli impegni della quotidianità.

Tapas al di fuori del tappetino

La pratica dello Yoga è una metafora della nostra vita e possiamo applicare tutti gli insegnamenti che apprendiamo sul tappetino alla nostra vita “al di fuori”.

Ad esempio, quando impariamo ad eseguire un asana che troviamo particolarmente faticoso o difficile per l’equilibrio, impariamo anche ad affrontare le situazioni difficili nella nostra vita. Se durante una sequenza di equilibrio perdiamo il controllo e ci facciamo una risata, impararemo a prenderci meno sul serio anche nel quotidiano.

Così la discplina è fondamentale nella pratica di Yoga, non intesa come mero esercizio fisico, lo è anche nella nostra vita. La società e l’ego ci invitano a rifiutare tutto ciò che è faticoso o che non ci piace, vorremmo avere tutto senza faticare. Ma nella vita non funziona così, e spesso per realizzare i nostri sogni dobbiamo avere una ferrea disciplina!

Le lezioni che impariamo da situazioni difficili e dalle nostre paure, sono quelle che hanno un maggiore impatto positivo sulla nostra evoluzione come esseri umani.

Concludendo, tapas ci insegna ad essere determinati, a non scoraggiarci davanti alle prime difficoltà, ci insegna che per costruire abitudini sane ci vuole un po’ di sacrificio.

Tuttavia, vale la pena di viaggiare su una strada piena di buche, se alla fine del tragitto troviamo la pace e la libertà.

Namastè :)

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Image via https://indiyogastudios.com/