Ananta sinifica “infinito“, inteso senza fine. Ananta identifica anche uno stato di gioia e appagamento costante e senza limiti.
Ananta è il serpente mitologico su cui Vishnu (il conservatore) riposa tra una incarnazione e l’altra. Le spire di Ananta supportano l’universo ed è, per questo motivo, considerato uno dei pilastri dell’Universo stesso.
Ananta: la mitologia
Si narra che Patanjalifosse una reincarnazione di Ananta.
Un giorno Vishnu, sdraiato su Ananta, stava osservando incantato la danza di Shiva. Ananta, anche lui ammaliato, chiese a Vishnu di poter imparare la danza per poi poterla ballare e gratificare Vishnu. Quest’ultimo, sorpreso da tal richiesta, predisse che Shiva, e per compassione e per devozione, avrebbe concesso ad Ananta di incarnarsi. Tale incarnazione avrebbe permesso ad Ananta di danzare e aiutare l’umanitá. Colmo di gioia, il serpente si mise subito alla ricerca di una madre.
Vishnu ebbe quindi una visione di una yogini di nome Gonika, che in quel momento stava pregando per avere un figlio al quale avrebbe trasmesso tutte le sue conoscenze sullo Yoga. Vishnu pensó che sarebbe stata la madre adatta per Ananta. La yogini, nel fare un’offerta a Surya (Dio Sole), prese un po’ di acqua tra le mani, esprimendo il desiderio di diventare madre. Quando Gonika aprí gli occhi vide che tra le sue mani c’era un piccolo serpente, che si trasformó presto in essere umano. La donna accettó l’umano come figlio chiamandolo Patanjali. Pata significa adulto, mentre anjali significa offerta e simboleggia anche la mudra delle mani giunte in preghiera.
I benefici di Anantasana
Anantasana è un asana con tantissimi benefici, indipendentemente dal livello di pratica o etá del praticante.
Infatti, Anatasana:
riduce del grasso addominale
allunga i muscoli delle gambe, dei flessori dell’anca, delle spalle
rafforza il pavimento pelvico
calma la mente, alleviando ansia e stress
promuove la circolazione sanguigna degli organi della cavitá addominale e degli organi riproduttivi
rende la colonna vertebrale piú flessibile.
Nelle lezioni di yoga questo asana viene inserito nelle sequenze di apertura delle anche.
Le informazioni sulla mitologia di Ananta sono state prese dal seguente libro: Silvia Romani, Max Gandossi “I significati mitologici delle posizioni Yoga” (www.centrolistico.it).
