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La mitologia e i benefici delle posizioni del Guerriero

Scritto da Elena Cassinelli il 23 Gennaio 2019

Le posizioni del Guerriero – Virabhadrasana I, II e III – sono molto praticate nelle lezioni di Yoga. Sono posizioni fondamentali nella pratica dei principianti sia perché facilmente accessibili a tutti, sia perché creano le basi di forza e stabilità necessarie per evolvere nella pratica.

La storia di Virabhadra

La storia di Virabhadra è una storia di amore, coraggio, vendetta, orgoglio, tristezza e rinuncia.

Virabhadra, dal sanscrito Vira guerriero e Bhadra violento, è stato creato da Shiva per rivendicare la morte di sua moglie Shakti (anche chiamata Parvati). Daksa, padre di Shakti, non aveva approvato il matrimonio tra sua figlia e Shiva. Quest’ultimo, Dio-eremita senza regole, costituiva l’antitesi di Daska, creatore della società e sostenitore dell’ordine e della disciplina.

Poco dopo il matrimonio della figlia, Darska organizza una festa, alla quale Shiva e Shakti non vengono invitati. Scioccata e contrariata dalla decisione del padre, Shakti decide di presentarsi ugualmente alla festa. Al suo arrivo comincia un duro dibattito con Darska, che sminuisce Shiva definendolo un essere selvaggio. Shakti ribatte affermando che la grandezza di Shiva risiede nel suo amore per la Creazione tutta e il suo desiderio che ogni animale possa vivere felice e libero.

Il dibattito continua fino a quando Shakti, profondamente umiliata e ferita dalle parole di colui che avrebbe dovuta amarla incondizionatamente, decide di non fomentare l’ira del padre e si allontana dal bacchetto. Seduta in una posizione meditativa, Shakti è determinata a eliminare ogni attaccamento ai legami famigliari. Durante il suo viaggio mistico, attraverso esercizi e teniche yogiche, Shakti incrementa il suo fuoco interiore (agnis) fino a quando di lei non rimane che cenere.

Quando Shiva viene a sapere della morte della sua sposa, crea Virabhadra strappandosi una ciocca di capelli. L’ordine è di recarsi alla festa e uccidere tutti gli invitati, compresi Darska.

Virabhadra mantiene la parola data e taglia la testa a Darska. Shiva si reca sul posto per vedere compiuta la sua vendetta. Qui incorpora Virabhadra nei suoi capelli, diventando Hare (l’incantantore).

In un primo momento il cuore di Shiva è pieno di rabbia. Piano piano la rabbia lascia il posto alla tristezza. La tristezza diventa compassione quando Shiva vede i risultati della furia di Virabhadra. Trova il corpo senza testa di Darska e gli dona la vita, mettendogli la testa di una capra.

Darska riconoscente a Shiva per l’atto di generosità lo onora chiamandolo Shankar o colui che è buono e benevolo. Tutti gli altri dei seguono l’esempio di Darska e onorano Shiva.

La rappresentazione di Virabhadra negli asana

Secondo la leggenda, quando Shiva viene a sapere della morte della moglie si stacca con rabbia una ciocca di capelli scagliandola sul terreno. L’urto è così violento da forare la terra e arrivare direttamente sulla montagna dove si stava tenendo il rituale di Darska. Una volta emerso, si trasforma nel guerriero Virabhadra. Virabhadrasana I rappresenta Virabhadra quando emerhe dal suolo, con lo sguardo e le braccia verso l’alto. Virabhadrasana II invece rappresenta il guerriero mentre inforca la spada per tagliare la testa a Darska. Virabhadrasana III rappresenta Virabhadra mentre afferra la testa di Darska e la posiziona sul rogo.

I Benefici degli asana del Guerriero

I benefici di Virabhadrasana I

Livello fisico: il guerriero I è fondamentale per rafforzare i piedi, le gambe, i glutei, costruire forza nell’addome e aprire il petto. Utile in caso di reflusso e dolori alla lombare.

Livello mentale: è un’asana molto importante per creare consapevolezza del proprio corpo e rafforzare il legame tra mente e corpo.

Livello emotivo: l’apertura del petto ci rende più coraggiosi e promuove la forza interiore.

I benefici di Virabhadrasana II

Livello fisico: similarmente al guerriero I, il secondo guerriero stimola i muscoli delle gambe, dei glutei, dell’addome, del petto e delle braccia. E’ una posizione che, se fatta correttamente, lavora tutti i muscoli del corpo.

Livello mentale: ci insegna a trovare pace attarverso lo sforzo. In questa posizione possiamo lavorare affinchè le tensioni muscolari inutili si dissolvano.

Livello emotivo: questa asana ci insegna a trovare la pace nel momento presente.

I benefici di Virabhadrasana III

Livello fisico: è una posizione di forza e stabilità. Un’asana che richiede grande forza nelle gambe, nella schiena e nell’addome.

Livello mentale: la posizione del guerriero III richiede uno sforzo fisico notevole. Questo ci insegna ad affrontare i momenti difficili della vita rimanendo concentrati e presenti.

Livello emotivo: spesso durante l’esecuzione di questa posizione ci sentiamo sopraffatti dalla sua stessa intensità, vogliamo uscire dall’asana. Virabhadrasana III ci insegna a mantenere un equilibrio nelle nostre emozioni, senza dover reagire a tutto ciò che interferisce con la nostra esperienza emozionale.

Da in alto a sinistra: Vrabhadrasana I, Virabhadrasana II, Virabhadrasana III

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